Archive for the ‘Tecnologia’ Category

Nel 2015 boom delle vendite di auto elettriche

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MERCOLEDì 6 LUGLIO 2016

Le auto elettriche in circolazione nel mondo superano il milione, 1,15 milioni, per l’esattezza, con un aumento del 70% delle vendite nel 2015 rispetto all’anno precedente, per un totale di circa 477 auto vendute (nel 2010 le auto elettriche circolanti ammontavano a poche decine di migliaia).

Questo è quanto emerge da un rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) che colloca la Cina al primo posto nella vendita di veicoli elettrici con oltre 200.000 modelli venduti. L’Agenzia, dichiara che l’incremento è stato dovuto da un boom dei distributori di ricarica che, solamente in Cina, sono aumentate del 350% nel 2015 rispetto allo scorso anno, e aggiunge, che l’auto elettrica è stata l’unica tecnologia che nello scorso anno ha fatto i progressi necessari in accordo con gli obiettivi della Conferenza di Parigi (COP 21) la quale ha stabilito il contenimento del riscaldamento globale entro i 2 gradi. Al secondo posto si attestano gli Stati Uniti a quota 100.000 auto elettriche, ibride e plug-in fuel cell vendute. In Europa, al contrario, i risultati sono meno brillanti tant’è che complessivamente nessun paese UE ha fatto registrare più di 50.000 esemplari, tuttavia, in Norvegia la quota di mercato raggiunta dalle auto elettriche nel 2015 si attesta sul 23,3%, mentre in Olanda rimane ancora al 9,7% circa. Regno Unito, Francia e Svezia superano la soglia dell’1% di veicoli elettrici in circolazione al contrario dell’Italia dove la diffusione di auto zero emissioni non supera lo 0,1%.

In termini di diffusione e sviluppo, dichiara l’AIE, la mobilità elettrica è circa dieci anni indietro rispetto all’eolico e al solare anche se, soprattutto negli ultimi anni, sta conquistando sempre di più l’immaginario del consumatore. Ad aiutare la crescita della vendita di veicoli elettrici è in primis il calo del prezzo del petrolio al barile, che negli ultimi anni si è mantenuto su valori più bassi rispetto agli anni precedenti. Blomberg New Energy Agency (BNEF) stima che nel 2040 i veicoli elettrici arriveranno ad assorbire circa 2.701 TWh/anno di elettricità, pari all’8% della domanda elettrica mondiale.

I pericoli del Web: per 8 giovani su 10 rischio abusi. Lo studio Unicef

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MARTEDì 7 GIUGNO 2016

Secondo ”Perils and Possibilities: growing up online”, sondaggio internazionale realizzato da Unicef su un campione di 10mila ragazzi di 18 anni di 25 paesi diversi, 8 su 10 credono che i giovani corrano il rischio di subire una qualche forma di abuso sessuale  o di esseri sfruttati attraverso la rete e oltre 5 su 10 pensano che i loro amici siano entrati in contatto con situazioni pericolose.

”I telefoni mobili e internet hanno rivoluzionato l’accesso dei giovani all’informazione, ma il sondaggio ha rilevato quanto attraverso internet sia reale il rischio di abusi per i ragazzi e le ragazze”, ha dichiarato Cornelius Williams, Direttore Associato UNICEF per la Protezione dell’Infanzia. ”A livello globale, un utente su 3 in internet è un minorenne.

Secondo il sondaggio risulta che circa 90% degli adolescenti intervistati ha sicurezza nelle proprie abilità di navigare in modo sicuro e crede di poter evitare i pericoli online. Circa 6 ragazzi su 10 affermano che incontrare nuove persone online sia molto o abbastanza importante per loro e il 36% saprebbe riconoscere quando una persona attraverso internet stia mentendo.

Dal rapporto emerge inoltre che il 67% delle ragazze si dice molto preoccupato in caso di commenti o richieste a sfondo sessuale su internet, rispetto al 47% dei ragazzi. Quando si presentano minacce online, la maggior parte degli adolescenti preferisce rivolgersi agli amici più che ai genitori o agli insegnanti e meno della metà dei ragazzi ha affermato che saprebbe aiutare un amico ad affrontare un pericolo online.

Per stimolare i bambini e gli adolescenti a dare il proprio contributo per porre fine alla violenza online, l’Unicef sta lanciando “ReplyforAll”, parte dell’iniziativa globale “End Violence Against Children”, in cui agli adolescenti viene chiesto di condividere messaggi positivi per una più consapevole e sicura navigazione in rete.

H-FARM – “La scuola la fanno i ragazzi”

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MERCOLEDì 9 MARZO 2016

Il 2 aprile a Roncade, in provincia di Treviso, si terrà l’evento “La scuola che vorrei” organizzato da H-FARM, piattaforma digitale nata nel 2005 con l’obiettivo di aiutare giovani imprenditori a realizzare progetti innovativi, e supportare le aziende italiane nel passaggio al digitale.

All’evento, che durerà una sola giornata, prenderanno parte ragazzi tra i 10 e 15 anni che , suddivisi in gruppi di lavoro e accompagnati dal team di H-FARM, metteranno alla prova le proprie abilità progettuali e la loro creatività per produrre un mini progetto attraverso il quale racconteranno la scuola che sognano per il futuro dal punto di vista degli spazi scolastici, il modello educativo e la didattica.

Quello dell’Education è un ambito in cui H- investe già dal 2010 attraverso due progetti: il primo, promosso da Digital Accademia, è mirato a supportare le aziende nel loro percorso di trasformazione digitale e nel relativo processo di cambiamento del metodo di lavoro, dell’organizzazione e dei linguaggi; il secondo si pone come obiettivo quello di progettare e realizzare percorsi di studio che forniscano le competenze per affrontare le sfide professionali del nostro presente.

Proprio in quest’ultimo ambito H-FARM ha lanciato di recente H-CAMPUS, un progetto internazionale finalizzato a creare un percorso formativo K-12 per i ragazzi dai 6 ai 26 anni. Si parte dai primi anni di età scolare fino al diploma di scuola superiore, al quale si aggiunge la formazione post diploma, dalla laurea ai master, che permetterà ai giovani di oggi di affrontare in modo consapevole gli enormi cambiamenti che il digitale sta apportando nel sistema lavorativo globale.

I ragazzini di oggi sono straordinariamente svegli – ha dichiarato Riccardo Donadon, fondatore e amministratore delegato di H-Farm, all’agenzia di stampa Adnkronos – e hanno un’enorme opportunità di crescere e imparare in modo diverso da come lo faceva la nostra generazione. Grazie a Internet la conoscenza è letteralmente alla loro portata e noi dobbiamo indirizzarli e condurli affinché comprendano in modo corretto tutte le occasioni che hanno a disposizione, così che sappiano orientarsi e scegliere in maniera consapevole. I giovani sono il nostro futuro e noi abbiamo il dovere morale di investire su di loro”.

A proposito dell’evento si è pronunciato anche Carlo Carraro, professore di econometria ed economia ambientale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia ed Head of Education di H-Farm: “Stiamo costruendo un progetto educativo completamente nuovo – spiega Carlo Carraro – e non possiamo non considerare le idee di chi ne è protagonista. Questa è la prima edizione di un appuntamento che diventerà per noi strutturale per raccogliere dai ragazzi le idee migliori rispetto a cosa si aspettano dalla formazione“.

A conclusione dell’evento i progetti più interessanti e innovativi saranno premiati da una giuria speciale, composta da un gruppo di giovani che lavorano in H-FARM. I primi classificati verranno premiati con una settimana gratuita ai Digital Native Camp 2016, in programma quest’estate, e vedranno esposto il proprio lavoro nella nella loro scuola e sui canali social di H-FARM.

Il Progetto Cl@ssi 2.0 : L’innovazione a scuola

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LUNEDÌ 6 AGOSTO 2012

Da settembre 2009, ho iniziato la mia prima media, come cl@sse 2.0. Questo progetto consiste in poche parole ad una digitalizzazione del classico metodo di insegnamento e di apprendimento nella scuola italiana. Inoltre è un progetto finanziato dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), su scala nazionale. Inizialmente sono state scelte 246 classi in tutta Italia, , quali 12 nel Lazio (4 a Roma). Con questo progetto anche molti/e insegnanti, per loro libera scelta, hanno seguito corsi preparatori su tema cl@sse 2.0, con i quali hanno hanno avuto i primi approcci con il computer e con tutto quello che comporta.

Libro di testo elettronico, lavagna interattiva multimediale (LIM) e una forte sperimentazione condotta nelle Cl@ssi 2.0. Sono le direttrici del MIUR per accelerare il passaggio della scuola verso un utilizzo più diffuso delle tecnologie dell’informazione della comunicazione. Seguirà il trasferimento di contenuti dei libri di testo, dal cartaceo al digitale, che comunque dovrà essere compiuto obbligatoriamente per legge entro il 2012. Le LIM sono state individuate dal ministero dell’Istruzione nel piano d’intervento «La scuola digitale» (analogamente a molti altri Paesi), come la tecnologia chiave per impostare una didattica collaborativa che coinvolge molto più attivamente gli studenti e ristruttura profondamente il lavoro di insegnamento in classe.

Scomparsa la tavola di ardesia, gli oggetti (testi, immagini, link eccetera) proiettati sullo schermo della classe diventano disponibili all’interazione di studenti e docenti. Il ministero dell’Istruzione, supportato dall’Agenzia per lo sviluppo scolastico (ex Indire), ha avviato una prima fase, iniziata nel gennaio 2009, che ha visto più di 11mila richieste di assegnazione di LIM e 40mila insegnanti che hanno deciso di partecipare alla formazione per poterle utilizzare. Il piano prevede che, a partire dall’anno scolastico 2009-2010, 16 mila lavagne saranno istallate nelle classi della scuola di primo grado e che 25 mila insegnanti inizino un percorso di formazione, raggiungendo in questo modo un bacino di oltre 350 mila studenti. Una spinta sulla via della sperimentazione arriva, poi, da Cl@ssi 2.0: un progetto rivolto a 156 istituzioni scolastiche della scuola secondaria di primo grado, su 2300 richieste, che prevede di dotare una classe prima di una completa attrezzatura tecnologica coerente con un progetto metodologico-didattico dell’intero consiglio di classe.

«L’intento dell’iniziativa – recita il bando di concorso per l’individuazione delle classi coinvolte nella sperimentazione – è quello di realizzare ambienti di apprendimento adatti a un utilizzo costante e diffuso delle tecnologie nella quotidianità scolastica, al fine di verificare, in un triennio, come e quanto l’impatto possa intervenire nei processi formativi in un’epoca di trasformazioni dei linguaggi della comunicazione e della diffusione dei saperi». Il progetto avrà il supporto di diciotto università, una per regione.

Parte delle informazioni sono state fornite dalla prof.ssa M.R. Mazzola