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Nuovi modelli di produzione e consumo innovano il mercato agricolo-alimentare

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MERCOLEDì 5 DICEMBRE 2018

Farmer’s markets, Gruppi di Acquisto Solidale, Community Supported Agriculture e orti urbani sono solamente alcuni tra i nuovi modelli di produzione e consumo di cibo. Secondo la FAO, l’agricoltura urbana è una “via d’uscita alla povertà alimentare” perché consente l’accesso sicuro al cibo, soprattutto verdura e frutta fresche, anche alle persone più povere o con redditi bassi. In Italia le aree verdi destinate alla realizzazione di orti pubblici, nelle città capoluogo, hanno ormai raggiunto un’estensione pari a quasi 2 milioni di metri quadrati. 

La fame nel mondo aumenta e torna ai livelli di dieci anni fa

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LUNEDì 17 SETTEMBRE 2018

Secondo l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite sullo stato della sicurezza alimentare e della denutrizione nel mondo, nel 2017 821 milioni di persone hanno sofferto la fame. Di questi 151 milioni sono bambini al di sotto dei cinque anni. La Coldiretti censisce circa 2,7 milioni di persone in Italia che vivono in condizioni di disagio alimentare, di cui 500 mila sono bambini con meno di 15 anni. I dati attuali rendono difficile immaginare di raggiungere l’obiettivo “Fame zero” dell’Agenda 2030 (Goal 2). 

“Mangio, dunque sono”. I Millennials innovano le regole del Food System

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MARTEDì 2 MAGGIO 2017

È in atto una vera e propria rivoluzione del sistema agroalimentare in virtù della quale rete e tecnologie stanno trasformando radicalmente le nostre abitudini alimentari. Protagonisti di questo nuovo scenario socio-economico e culturale sono i Millennials. Comprano bio, prediligono i prodotti di origine vegetale alla carne e sono più attenti dei loro genitori e nonni alla qualità del cibo e alle sue modalità di produzione, trattamento e distribuzione.

Il fenomeno dello spreco alimentare nella Food Economy

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GIOVEDì 20 APRILE 2017

Per creare le basi per una seria lotta allo spreco alimentare occorre lo sviluppo di azioni comuni tra agricoltori, produttori, distributori e consumatori. Governi, istituzioni, agenzie ed associazioni devono fare la loro parte, individuando i punti critici delle filiere agroalimentari e definendo gli strumenti legislativi, tecnici e comunicativi necessari per riportare il sistema dei beni alimentari ad un livello dignitoso di sostenibilità etica, ambientale ed energetica.

Un Global Food Innovation Summit all’insegna dei giovani. Ci sarà anche Obama

MERCOLEDì 19 APRILE 2017

Dalle nuove tecniche di produzione alimentare alla nutrizione del futuro, dalle problematiche legate ai cambiamenti climatici alla food security e al diritto al cibo. Dopo l’Expo Milano ospita il “Global Food Innovation Summit”, convegno internazionale sul tema del cibo, organizzato da Seeds&Chips, che si svolgerà dall’8 all’11 maggio presso Fiera Milano Rho. Il Summit, giunto quest’anno alla sua terza edizione, vedrà la partecipazione di centinaia di startup e aziende operanti nel settore del Food, Università, Istituzioni, acceleratori e incubatori, policy maker e opinion leader nel settore della Food-Tech, provenienti da tutto il mondo.

Dopo l’Expo Milano si è fatta strada tra le grandi città del mondo come portavoce della Food Innovation e sembra aver compiuto i suoi primi passi nella direzione giusta. Tra le eredità che l’Expo ci ha lasciato, vi è infatti il Milan Urban Food Policy Pact, primo patto tra i sindaci delle principali capitali internazionali sulle politiche alimentari. Il patto, lanciato per la prima volta a febbraio del 2014 dall’ex sindaco di Milano Pisapia, per coinvolgere il maggior numero possibile di città ad impegnarsi per rendere il sistema alimentare delle proprie aree urbane più equo e sostenibile, è stato firmato da 117 città del mondo, durante la cerimonia di chiusura dell’Expo, a ottobre del 2015.

Il Summit si protrarrà per quattro giorni e si dividerà in una parte espositiva e una di conferenze. Nella prima, Università, aziende e startup presenteranno i propri progetti mentre nella seconda autorevoli esperti nel settore del Food si alterneranno in interventi e dibattiti sul futuro del cibo del mondo. Un aspetto da sottolineare, ricorda Marco Gualtieri, fondatore di Seeds&Chips e ideatore del Summit, è che la terza edizione del Summit vedrà una considerevole partecipazione da parte dei giovani. Ogni sessione sarà aperta da un “teenovator” under 18 e avrà almeno un relatore che abbia meno di 30 anni. Sempre ai giovani è dedicato lo spazio “Give me five”, che consentirà agli startupper più giovani di incontrare un leader per 5 minuti, al quale potranno illustrare le proprie idee e strategie. L’8 maggio si terrà, inoltre, la conferenza “How millennials are changing the food industry”, che vedrà la partecipazione di due giovani diventati dei guru internazionali nel settore della Food-Tech, Danielle Gould, Ceo di Food+Tech Connect, la più grande community al mondo dedicata alla tecnologia applicata al settore alimentare, e Deepti Sharma Kapur, CEO di FoodtoEat, uno dei servizi online di food delivery più usati al mondo.

Tra i principali ospiti del Summit, il più atteso è senza ombra di dubbio l’ex Presidente USA Barack Obama, che nella seconda giornata del Summit, il 9 maggio, terrà una conferenza personale cui seguirà un talk con Sam Kass, chef consigliere di Obama e ideatore della ‘rivoluzione salutista’ della Casa Bianca. Tra le presenze internazionali compaiono poi Kerry Kennedy, Presidente del Robert F. Kennedy Center for Justice and Human Rights, Edward Mukiibi, Vice-Presidente di Slow Food International, Danielle Nierenberg, Presidente di Food Tank. Saranno presenti anche diversi esponenti della Commissione Europea e del Parlamento Europeo. Per quanto riguarda l’Italia, saranno presenti il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina, Livia Pomodoro, Presidente del Milan Center for Food Law and Policy, Fabio Gallia, Ad di Cassa Depositi e Prestiti; Luigi Bonini, Senior Vice President, Global Product Innovation di Starbucks; il Presidente di Illycaffé Andrea Illy; l’ex Ad di Esselunga Giuseppe Caprotti.

Senza l’acqua non c’è speranza per il futuro

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VENERDì 9 OTTOBRE 2015

L’acqua dolce rappresenta meno dell’1% del nostro pianeta nonostante circa il 71% della superficie terrestre sia ricoperto di acqua. Secondo la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) nel 2025 almeno due terzi della popolazione mondiale vivrà in condizioni di difficoltà per mancanza d’acqua. Le aree geografiche più colpite saranno quelle nordafricane, mediorientali e dell’Asia occidentale. I dati dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sono ancora più allarmanti. L’OMS, infatti, calcola che al di sotto della soglia dei 50 litri d’acqua al giorno si è già in condizioni di sofferenza per mancanza d’acqua e quindi, secondo l’OMS, circa il 40% della popolazione mondiale nel 2030, ovvero 2,5 miliardi di persone, vivrà in condizioni igieniche disagevoli dovute alla carenza d’acqua.

Oggi l’Africa subsahariana è l’area del mondo più colpita dalla mancanza di fonti idriche pulite: circa il 40% della popolazione che vive in questi paesi non ha accesso all’acqua potabile e neanche ai servizi igienico-sanitari. E’ significativo che in numerose zone rurali dell’Africa centro-meridionale ogni famiglia, soprattutto donne e bambini, dedica il 26% del suo tempo a raccogliere con recipienti di ogni tipo l’acqua dai pozzi. Inoltre, un ulteriore fattore che certamente merita attenzione è costituito dalla iniquità di consumo dell’acqua potabile a livello mondiale: l’11% della popolazione consuma l’88% dell’acqua e controlla l’84% della ricchezza prodotta dal pianeta mentre il 25% della popolazione, soprattutto di quella presente nel Terzo Mondo, vive in una situazione talmente precaria che non consente a donne, uomini e bambini di avere acqua per bere, cucinare e lavarsi quotidianamente.

In particolare l’uso di acqua potabile nel settore agricolo richiede il 70% dei consumi di acqua potabile a livello mondiale. I dati disponibili, in relazione ai metodi di coltivazione vegetale e ai sistemi di allevamento adottati, ci dicono che occorrono tra 400 e 5000 litri di acqua per produrre un chilogrammo di cereali, tra 5.000 e 100.000 litri di acqua per un chilogrammo di carne. Questi dati ci fanno riflettere su quanto sia diventato importante adottare modelli di vita più sostenibili se vogliamo assicurare a tutti condizioni di vita dignitose e, soprattutto, se vogliamo evitare una catastrofe ecologica ed ambientale entro pochi anni.

Il 22 marzo 2015, in onore della “Giornata Mondiale dell’Acqua” (“Word Water Day” – ricorrenza istituita dall’ONU nel 1992) è emerso un dato positivo: dal 1990 ad oggi, circa 2,3 miliardi di persone, nel mondo, hanno ottenuto l’accesso a fonti d’acqua sicure. Ma per continuare a garantire, ogni giorno acqua pulita a tutti è indispensabile ridurne gli eccessi e gli sprechi soprattutto nei paesi industrializzati, ovvero Paesi Europei, Stati Uniti e Cina.

E’ assolutamente necessario, come ha sottolineato il Papa nella sua Enciclica “ Laudato si’ ”, rivedere gli stili di vita del mondo occidentale ed assicurare a tutti pari dignità di vita e maggiore considerazione nei confronti del Pianeta per quanto riguarda l’uso delle risorse di acqua, di energia e di cibo che, fino a prova contraria, sono le uniche che riescono a mantenere la sopravvivenza attuale di sette miliardi di persone. L’EXPO Milano2015 – Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita, rappresenta un evento mondiale e uno stimolo prioritario per mettere in moto la spinta e le motivazioni comuni per dare avvio a strategie per lo sviluppo economico sostenibile, non solo nei confronti dei potenti del mondo ma anche per tutti i Paesi e i cittadini del pianeta.